miércoles, 6 de febrero de 2013

ARGENTINA  Baila

Compañía de Danza de Néstor PASTORIVE

Imáginemos que la tierra habla. Imáginemos que puede contar lo que siente, sus vivencias, sus historias, sus sueños. Mejor aún imáginemos que la tierra cuenta quién es, pero no con palabras:lo cuenta sólo con los cuerpos, lo cuenta con la danza.

 "La danza de Nestor Pastorive nos brinda un folklore que nos llega al corazón."
Daniela Bruna Adami- Diario L'Arena. Italia
 
 
 
Cabe destacar que Néstor es un reconocido bailarín que ha representado a Argentina alrededor del mundo, ha compartido tarima con grandes e importantes artistas de la talla de la siempre recordada Mercedes Sosa.
 
 Video
 
 
        ARGENTINA Baila.
ESTRENO MUNDIAL  2012 -ITALIA
Verona -Teatro Romano, 7 agosto 2012
 
Prima mondiale di ARGENTINA BAILA, spettacolo sulle danze tipiche di questo Paese latinoamericano: malambo, zamba, tango, chacarera e milonga

miércoles, 30 de enero de 2013

Diario L´ARENA.Italia

http://www.larena.it/stories/328_appuntamenti/395116_la_danza_di_nestor_pastorive_racconta_lanima_argentina/?refresh_ce&scroll=134

L´Arena. Italia

La danza di Nestor Pastorive racconta l'anima Argentina

ESTATE TEATRALE. Stasera alle 21 in prima mondiale al teatro Romano «Argentina Baila», con repliche fino a sabato. Non solo tango, ma anche zamba milonga, chacarera, zapateo cueca e lo spettacolare malambo «Un folklore che arriva al cuore»
 
7 agosto. «Voglio toccare le corde emozionali del pubblico, anche di chi non conosce queste danze argentine, cercherò di arrivare al cuore di tutti». Nestor Pastorive presenta così il suo nuovissimo spettacolo Argentina Baila, in scena questa sera alle 21 al teatro Romano in prima mondiale e poi in replica fino a sabato.
Non solo tango dunque. Anche milonga, zamba, cueca, chacarera e soprattutto malambo: la spettacolare danza maschile dei gauchos, contraddistinta da particolari zapateos e da virtuosismi con le boleadoras e con i lazos. È una immersione totale nella cultura argentina, «dalle danze folkloristiche rurali, al tango di Buenos Aires» spiega ancora Pastorive, «danze che ancora oggi sono molto praticate, in tutto il Paese, dalle sagre ai teatri, con oltre 400 festival, uno nazionale di malambo di nove giorni, a Cordoba, trasmesso in tivù e seguito come in Italia Sanremo».
È appena finita una prova della compagnia, di solo zapateado e bolas, con un crescendo di ritmo da togliere il fiato. Il virtuosismo del battito dei piedi raddoppia infatti con le mani, che vanno roteare a grande velocità le bolas, palline tenute da una corda e fatte battere sul pavimento, ora in un assolo, ora in duo, in gruppo, una coreografia infinita e sempre più serrata. Ed è solo un assaggio di quello che vedremo in scena al teatro Romano.
«Dentro lo spettacolo, che prepariamo da tre mesi appositamente per Verona» continua il ballerino, «c'è tutto il folklore della mia terra: originariamente sono danze semplici, alla portata di tutti, che però ho arricchito con la danza classica e contemporanea rendendole complesse e teatrali. Non c'è un racconto, né un'evoluzione temporale, ma solo una carrellata di danze, dalla chacarera della campagna alla milonga di città al tango di Buenos Aires, le danze più primitive e quelle più moderne, lo zapateo, il malambo che ricalca la doma dei cavalli, con le bolas che ricordano l'arma che serviva per catturare le prede quando si andava a caccia nella pampa. Perché dell'Argentina si conosce quasi solo il tango, ma c'è molto di più, pochi sanno quanto è ricca la nostra tradizione folklorica». C'è dentro anche un po' di Spagna, con lo zapateo («la danza che in Spagna viene chiamata flamenco») e l'uso di stivali tipici del flamenco («quelli dei gauchos non coprono il piede, non sono adatti») e di Italia: «Molti autori di musiche argentine sono italiani, la fisarmonica oggi fondamentale nella musica argentina, è stata introdotta dagli italiani, che emigrarono là. E poi io stesso ho origini italiane, come si capisce dal cognome».
Ma Pastorive è conosciuto come «El Polaco». Spiega perché. «Sono l'unico "rubio", biondo, in tutta la mia numerosa famiglia. E anche in teatro mi sono trovato ad essere l'unico biondo. E così è nato il nome, per sottolineare la diversità». A Verona lo avevamo visto giovanissimo nel 2003, sempre al teatro Romano, con la compagnia Tango x 2 nello spettacolo Tango y Argentina. Il tango fa parte infatti della sua storia artistica, come anche il folklore e la danza contamporanea, che ha studiato all'Ifa (l'Istituto de folklore argentino) di Buenos Aires. Oltre che grande danzatore, Pastorive è conosciuto e apprezzato come coreografo e insegnante. Firma infatti le coreografie dello spettacolo, tranne quelle di tango che sono di Monica Matera e Diego Gauna.
Accompagnerà i danzatori un'orchestra dal vivo di quattro elementi, per proporre le numerose musiche della cultura argentina, con strumenti antichi e moderni. C'è il tipico tamburo, il bombo, fondamentale nei ritmi argentini, chitarra, siku, quena, erke, charango, flauti andini, bandoneon. I danzatori, tutti giovani e tutti uomini, sono professionisti che lavoravano già in ambito folkloristico, e che Pastorive ha preso nella sua compagnia, insieme a due coppie di tango dove ci sono le due uniche donne.
«Come con Miguel Berna abbiamo voluto mostrare una Spagna diversa rispetto al flamenco, così con Pastorive vogliamo andare al di là del tango, che abbiamo già presentato negli anni nelle sue diverse sfumature e stili» spiega il direttore artistico Giampaolo Savorelli, che nell'occasione sottolinea con orgoglio il buon andamento delle presenze al teatro Romano, in un anno di crisi generale.

Daniela Bruna Adami